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Autore: Claudia Vespa 14 marzo 2023
Misure contro l'immigrazione clandestina
Autore: Claudia Vespa 5 gennaio 2023
Quadro economico e macroeconomico
Autore: Claudia Vespa 14 dicembre 2022
La denominazione di origine protetta e l'utilizzo in generale del termine "grana" per un prodotto che non è "Grana Padano" D.O.P.
24 novembre 2022
Bimba con due mamme: sì alla dicitura “genitore” sulla carta di identità. Il caso nasce dal fatto che due donne ( una madre naturale di una minore e l’altra madre adottiva della stessa ) hanno chiesto agli uffici di Roma Capitale l'emissione di una carta di identità elettronica (C.l.E.), valida per l'espatrio, a nome della figlia minore con l'indicazione dei propri nominativi con la qualifica di «madre» e «madre» o, in alternativa, con la dicitura "neutra” di «genitore» per entrambe. I suddetti uffici di Roma Capitale hanno rigettato la richiesta perché, nell’emissione della Carta di Identità, il decreto del Ministro dell'interno del 31 gennaio 2019, prevede esclusivamente la dicitura «padre» e «madre» per la compilazione dei campi contenenti i nominativi dei genitori. Le due donne hanno, quindi, fatto ricorso alla Giustizia e i l Tribunale di Roma ha accolto la domanda affermando che esiste una situazione giuridica e di fatto indiscutibile , rappresentata dal rapporto madre/figlia tra la minore e le due genitrici (una naturale e l'altra adottiva), entrambe di sesso e genere femminile, e costitutiva di una famiglia . Un’indicazione diversa rispetto all’identità sessuale e di genere sul documento di identità della minore costituirebbe un'ingerenza nel diritto della minore al rispetto della vita privata e familiare tutelata sia dalla CEDU ( Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) sia a livello internazionale dalla Convenzione di New York del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo. L' identità familiare è infatti parte integrante dell'identità personale dell'individuo. Il Tribunale, inoltre, ha ritenuto che la dicitura "genitore" anziché "madre" e "madre" sia la più idonea a bilanciare l’interesse delle ricorrenti con l'esigenza di rispettare i criteri del trattamento dei dati personali , siccome è la funzione genitoriale esercitata nei confronti della minore che deve emergere dal documento e non l'indicazione specifica del ruolo parentale specifico sessualmente caratterizzato. La pronuncia del Tribunale di Roma è importante perché si pone nel solco di quell’orientamento giurisprudenziale favorevole a valorizzare le nuove forme di genitorialità – le cosiddette famiglie “same sex” – che vanno sempre più emergendo nel nostro Stato.
Autore: Claudia Vespa 7 novembre 2022
La Norma "anti-rave".
Autore: Claudia Vespa 7 novembre 2022
Il requisito reddituale
Autore: Claudia Vespa 11 ottobre 2022
Cos'è l'invalidità Civile
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